Piantare un albero prima che serva l’ombra
Ogni volta che lavoriamo con Alma, la scuola internazionale di cucina fondata dal Maestro Gualtiero Marchesi, scopriamo qualcosa di nuovo;
abbiamo già pubblicato in questo blog resoconti di workshop e team building, realizzati in splendide location e con gruppi di partecipanti particolarmente motivati e creativi,
in questo caso vi presentiamo due giornate di lavoro con i partecipanti al Corso Superiore di Sala, Bar e Sommelierie.
La cornice anche in questo caso è stata molto coinvolgente e appassionante: la facoltà di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, fondata da Carlo Petrini e Slow Food.
Questo è uno di quei luoghi nei quali diventa possibile trasformare in un lavoro le proprie passioni e competenze, grazie all’ispirazione portata da grandi chef, imprese, professionisti.
I partecipanti al percorso che presentiamo sono 18 giovani (età media 23 anni), determinati e pieni di energia, all’inizio di un percorso formativo faticoso, ma estremamente qualificante nel mondo del Food & Beverage.
Ognuno di loro rincorre un sogno, come quello di entrare in grandi alberghi, in ristoranti stellati o di aprire, un giorno, la propria attività imprenditoriale.
Per questo, tornando al titolo di questo post, il messaggio che abbiamo voluto dare ai partecipanti, è di elaborare un piano e una strategia di carriera, ben definiti e creativi allo stesso tempo; conosciamo tutti le ben note criticità per un giovane che entra nel mondo del lavoro, per questo è importante aver chiarezza non solo sugli obiettivi ed il settore nel quale si intende operare, ma anche sulle proprie qualità distintive, i punti di forza, le passioni e i valori che ci ispirano…. quindi …Piantare un albero prima che serva l’ombra
Come coach avevamo un duplice obiettivo:
1. aiutare i partecipanti a diventare un vero team, una brigata, pronta a condividere e collaborare per superare insieme le difficoltà e costruire un network utile e duraturo
2. elaborare per ognuno dei partecipanti un piano di carriera.
In questi anni, sempre più di frequente, siamo chiamati per lavorare con giovani (e meno giovani) che partecipano a Master, per aiutarli a creare una squadra che possa supportarli nel loro percorso di apprendimento e soprattutto accompagnarli all’ingresso nel mondo del lavoro.
Con il gruppo di partecipanti abbiamo realizzato il percorso tratto dal nostro libro “Coach di se stessi”, che i lettori del nostro blog hanno imparato a conoscere. Siamo partiti dalla ricerca dei loro capitali, cioè di quelle risorse che ognuno di loro ha maturato e utilizzato nei diversi campi della vita, conoscenze, competenze, passioni, talenti, valori, principi.
Tutti questi elementi costituiscono un archivio da utilizzare per scovare il proprio valore distintivo, quello che chiamiamo principio attivo. Questa è solo la prima faccia della medaglia; la seconda è quella del valore offerto, che rappresenta i benefici che si arrecano agli altri, come si traduce in pratica il nostro Principio attivo creando dei vantaggi per le persone con le quali collaboriamo.
Per chi volesse approfondire questo metodo e le tematiche è possibile trovare numerosi articoli nella sezione “Coach di se stessi” del nostro blog.
Quello che vogliamo sottolineare però non è tanto l’aspetto tecnico, quando ciò che abbiamo osservato in questo gruppo coordinato da Ciro Fontanesi. I partecipanti hanno infatti lavorato, in modo creativo e sistematico, per costurire l’identità del proprio team, legandosi così in una vera e propria brigata di studio, allenandosi a collaborare e condividere idee, interessi, difficoltà e sogni.
Gli scambi che abbiamo osservato tra le persone e la capacità di aiutarsi l’un l’altro sono qualità da allenare costantemente, perché è fin troppo facile chiudersi in se stessi e cercare risposte ai problemi dello studio e del lavoro in modo individuale. Siamo soddisfatti di aver visto dei giovani collaborare con rispetto reciproco, mantenendo la giusta determinazione, giusti ingredienti di una ricetta che ci fa ben sperare per il loro futuro professionale.
In bocca al lupo!